PEDAGOGIA - Altre pedagogie del primo novecento
Pedagogia e psicoanalisi
Sigmund Freud (1856-1939) concepiva l'infanzia sulla base delle sue esperienze terapeutiche:
bambino soggetto connotato da complicati processi psichici e affettivi, con un'esperienza interiore densa di pulsioni, conflitti, emozioni.
Il bambino è chiamato a conoscere e a orientare le pulsioni in modo da padroneggiare se stesso, senza cadere vittima di disturbi della sfera emotiva e affettiva.
Gli intrecci fra pedagogia e psicoanalisi si possono ricondurre a tre tipologie principali:
- esperienze pratiche di scuole di tipo antiautoritario
- attenzione rivolta alla cura delle dinamiche emotivo-affettive
- riflessioni e proposte sulle doti degli educatori (genitori, insegnanti ecc.).
Dopo le rivelazioni di Freud sulla vita psichica infantile, si manifestò in varie parti d'Europa una grande fiducia negli apporti della psicoanalisi ai fini educativi.
Si fece strada l'idea che l'unico modo per preservare il bambino dal rischio della nevrosi o della psicosi fosse una pedagogia non repressiva.
↳ furono avviate alcune esperienze di scuole libertarie incentrate sulla convinzione che quanto più l'individuo nell'infanzia è libero di manifestarsi nella sua totalità senza vincoli o pudori, tanto più sarà felice nell'età adulta..Nel 1919 Siegfried Bernfeld fondò a Vienna l'Istituto Baumgarten, le cui linee pedagogiche di base erano il libero sviluppo del fanciullo con l'eliminazione di ogni tipo di coercizione e di autoritarismo.
Queste esperienze trassero dalla psicoanalisi i propri elementi caratterizzanti:
- libertà come introduzione all'autogoverno personale
- rapporto educativo segnato dall'importanza attribuita alla dimensione affettiva
- scomparsa di punizioni e regole imperative
Esse costituirono più un segnale di protesta e di denuncia delle prassi autoritarie scolastiche del tempo che un modello realmente generalizzabile, efficace e praticabile.
Più significativi appaiono infatti gli apporti della cultura psicoanalitica nel campo della conoscenza e dell'educazione della prima infanzia, vista come la necessaria premessa per un equilibrato e sano sviluppo fisico e psichico della persona adulta.
Un altro ambito nella quale la psicoanalisi ha fornito indicazione riguarda il ruolo dell'EDUCATORE:
- chiarezza in se stesso
- saper stabilire relazioni intersoggettive ricca di stimoli
- non deve nutrire aspettative eccesive
Intorno a questa prospettiva si sono sviluppate le pedagogie del dialogo e della parola, sostenute da argomenti filosofici riguardanti l'identità dell'"umano".
Per recuperare il senso dell'educare occorre partire dalla constatazione che l'essere umano non è dotato di tutto ciò di cui ha bisogno per diventare una persona compiuta sul piano razionale, affettivo ed etico e che ha bisogno di relazioni umane che lo risveglino alla coscienza di se stesso.
↳ l'educazione ha necessità di un'esperienza elementare di relazioni positive, semplici e donative.
Martin Buber (1878-1965): pedagogia dialogica
Romano Guardini (1885-1968): pedagogia dell'incontro
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