PEDAGOGIA - Origine e sviluppo del primo sistema scolastico statale
Tra gli anni Sessanta e Settanta del XVIII secolo tutte le monarchie europee furono chiamate a riorganizzare i propri sistemi scolastici al fine di sostituire i gesuiti con nuovi insegnanti e definire altre modalità di gestione dell'intero impianto educativo.
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Questi sovrani, infatti, diedero vita a riforme che gettarono le basi del moderno sistema scolastico direttamente gestito dallo Stato.
Maria Teresa e i suoi ministri ebbero il merito di accogliere l'istanza dell'alfabetizzazione dei ceti popolari. Già Federico II di Prussia aveva emanato un regolamento che prescriveva l'obbligo dell'istruzione per i fanciulli protestanti.
Nel 1765 l'abate agostiniano Johann Ignaz von Felbiger (1724-1788) stilò un analogo provvedimento per i sudditi cattolici della Slesia.
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studiò in prima persona il metodo che avevano approntato a Berlino Hecker e Johann Friedrich Hähn, Felbiger rientrò in Slesia e con il consenso di Hecker iniziò ad applicarlo, imprimendogli, però, un'impronta cattolica in materia religiosa.
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A Vienna Maria Teresa chiese Federico II di lasciare emigrare Felbiger in Austria, per avviare la scuola elementare popolare.Tale metodo prevedeva l'insegnamento simultaneo a gruppi di allievi distinti per età; era organizzato intorno una serie di "norme" didattiche molto dettagliate per l'apprendimento.
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Nel dicembre 1774 la sovrana firmò l'obbligo scolastico ai fanciulli di entrambi i sessi dai sei ai tredici anni e istituiva le scuole elementari minori della durata di un anno in campagna e di due in città:
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"scuole triviali": insegnavano le tre abilità di base, leggere, scrivere e far di conto↓
"scuole elementari maggiori" scuole di secondo livello nelle quali il programma prevedeva anche latino, scienze, geografia e storia
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"scuole normali" si insegnavano anche il disegno, la geometria e la meccanica e lo studio della lingua tedesca era più approfondito.
la riforma costruiva un sistema scolastico piramidale:- ispettori locali
- commissione scolastica
- a capo c'erano Felbiger e l'Aulica commissione agli studi
Alla morte di Maria Teresa quasi il 70% delle scuole austriache era stato riformato, Giuseppe II portò avanti con forza la riforma, rendendo le scuole elementari minori gratuite e favorendo la laicizzazione del corpo docente.
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i maestri venivano via via professionalizzandosi; l'apprendimento era schematico e mnemonico e si basava sulla ripetizione
Lo Stato asburgico e il napoleonico Regno d'Italia crearono una rete di scuole elementari gratuite per il popolo. Poiché i comuni ricchi potevano pagare meglio i maestri, si verificò una forte differenza culturale e di status tra i maestri di campagna e quelli di città.
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dove il sistema austriaco entrò in vigore si realizzò così la modernizzazione della scuola e al maestro religioso si sostituì quello laicoUn'altra novità fu l'apertura della docenza a maestre laiche: le ragazze trovano così la possibilità di impiegarsi, ottenendo un lavoro rispettabile e considerato adatto alle donne.
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