SOCIOLOGIA - Le forme della struttura sociale

 L'istituzione 

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nel senso comune, un'aggregazione di persone e cose che operano in maniera coordinata per ottenere determinati scopi di utilità generale. 

in sociologia, tutti quei modelli di comportamento che, grazie al processo di ripetizione, tipizzazione e oggettivazione, si sono cristallizzati in ruoli all'interno di una certa società: è diventato un fatto, un obbligo e una necessità 

Una istituzione sociale e per esempio il tabù, un comportamento che, attraverso la ripetizione e la tipizzazione, si è istituzionalizzato. Pensiamo al tabù dell'incesto: è una regola di comportamento valida per tutti gli appartenenti a una certa società, e, come tale, è l'esito finale di un processo attraverso cui il rifiuto dell'incesto è divenuto, da abitudine individuale, norma oggettiva trasmessa di generazione in generazione come parte costitutiva del ruolo svolto da ciascuno in quanto membro della società. 

            In questi casi emerge il carattere vincolante dei comportamenti istituzionalizzati.

Un'istituzione è un sistema di comportamenti che gli individui di una certa società percepiscono come vincolanti perché, attraverso il processo di istituzionalizzazione, si sono irrigiditi in forme stabili di azione e di relazione sociale. In quanto tali, essi formano un impianto di regole di comportamento per i membri della società.

Quando, a proposito delle istituzioni, parliamo di comportamenti vincolanti, implicitamente ci riferiamo all'esistenza di un contenuto normativo delle istituzioni sociali. Ciascuna istituzione sociale implica un insieme di norme a cui gli individui ritengono di doversi assoggettare.

il fatto che esse abbiano un contenuto normativo implica che essi siano accompagnati da un sistema di sanzioni per chi non li rispetta

Quanto più un comportamento si oggettiva, tanto più assume la pretesa di valere non solo per chi vi si sente personalmente portato ma anche per chiunque altro, a seconda della posizione sociale che egli occupa. Se l'istituzione non dispone di strumenti per farsi rispettare, automaticamente cessa di essere istituzione, perché cessa di valere per tutti.

Il gruppo sociale

il gruppo sociale è un insieme di persone che interagiscono in modo strutturato, sentono di appartenere a quel gruppo, Sono percepite dagli altri come appartenenti a quel gruppo. 



un gruppo sociale deve possedere, per essere tale, alcuni requisiti minimi:

- una struttura collaborativa 

- il riconoscimento da parte degli individui di appartenere al gruppo stesso

Vi sono invece aggregati umani che non rispondono ai requisiti minimali, come per esempio i giovani, le donne, gli anziani, gli immigrati. Tutte queste sono categorie sociali, ossia insiemi di persone definiti da qualche carattere che esse hanno in comune, non da un rapporto reciproco reale, sia esso diretto o indiretto.

Classi sociali 

tipologia a parte di aggregazione, come borghesi, operai o nobili. Esse si basano su legami reali; ma non presentano al loro interno modelli strutturati di interazione, non sono organizzati e il più delle volte non hanno consapevolezza di sé → quasi-gruppi 



I gruppi possono differire in funzione della dimensione, dell'intensità degli affetti coinvolti, della rigidità della struttura interna, dell'esistenza di legami più o meno personali.

Distinzione tra gruppi primari e gruppi secondari: 

gruppi primari: è costituito da un piccolo numero di persone, prevede ruoli molto flessibili, i membri interagiscono tra loro direttamente e i rapporti coinvolgono fortemente la personalità e l'affettività dell'individuo. (es: famiglia, amici, compagni di classe) 

gruppi secondari: è un vasto aggregato di persone che hanno tra loro rapporti spersonalizzati e governati da regole rigidamente strutturate. In esso i singoli individui hanno significato più per la posizione che occupano e per il ruolo che svolgono che per la loro personalità individuale. I legami emotivi sono molto labili o inesistenti, e spesso ciò che tiene insieme il gruppo è un obiettivo comune da raggiungere: il profitto. (es: il governo del Paese, la sicurezza dei cittadini) Nei gruppi secondari ruoli e posizioni prendono definitivamente il sopravvento sui rapporti personali diretti, e questo porta il processo di istituzionalizzazione al suo livello più alto.

La distinzione tra gruppi primari e secondari non è sempre netta e univoca


Le organizzazioni 


quei gruppi secondari che più da vicino si conformano al modello di istituzionalizzazione dei comportamenti e standardizzazione dei ruoli, la struttura organizzativa efficiente e capillare è la loro caratteristica dominante.

 



Le sue caratteristiche che costituiscono la razionalità dell'organizzazione sono:

- un fine collettivo (lo "scopo" dell'organizzazione)

- una rigorosa divisione dei compiti 

- una formale attribuzione di ruoli 

L'aspetto che contraddistingue le organizzazioni rispetto agli altri gruppi sociali è quello di basarsi su interazioni non spontanee, ma pianificate in funzione del raggiungimento degli scopi prefissati, raggiungimento che deve essere rapido ed economico→ perciò le organizzazioni sono dette "razionali".

Burocrazia → l'insieme dei principi organizzativi in cui queste organizzazioni sociali si basano

Quasi tutte le organizzazioni sociali presentano alcuni caratteri comuni:

- Una divisione stabile dei compiti

- Un sistema razionale di competenze tecniche

- Una precisa struttura gerarchica 

- La presenza di aree di giurisdizione prestabilite

- Un personale impegnato professionalmente e appositamente stipendiato 

- Un'etica dell'obbiettività 



L'insieme di questi requisiti fa sì che la burocrazia sia lo strumento attraverso cui le organizzazioni sociali agiscono razionalmente, in maniera da ottenere gli scopi prefissati rapidamente e con il minimo dispiego di energie.
Da un lato, la burocrazia non è affatto esclusiva del mondo industrializzato, anche se è in esso che ha trovato la sua massima diffusione. Dall'altro lato, non tutte le forme di organizzazione attuali sono burocratiche; come per esempio i gruppi di self-help. 

Una società burocratica presenta numerose strutture organizzative assimilabili in varia misura al modello appena descritto. 
Affinché un'organizzazione burocratica risulti funzionale occorre che siano rispettate alcune condizioni. L'organizzazione è una piramide all'interno della quale sono previsti vari gradi di responsabilità, per favorire il controllo sui compiti assegnati. Se le operazioni sono svolte sempre nello stesso modo, l'ordine e la rapidità, e quindi l'economicità sono assicurati. 

Le disfunzioni della burocrazia: 

- La sclerotizzazione: l'apparato burocratico continua a svolgere certe mansioni anche quando non servono più a risolvere i problemi reali. Esso è dovuto alla natura stessa dell'apparato burocratico.

- Tendenza a espandersi inutilmente e a perpetuare se stessa

All'estremo opposto delle organizzazioni burocratiche formali vi è un tipo di aggregazione in cui il livello di burocratizzazione è ridotto al minimo → movimenti sociali 

Essi sono privi di una struttura organizzativa interna, con una gerarchia poco definita e hanno il carattere di spontaneità (→ non avviene per obbedienza ad un ruolo ma per un impulso diretto degli individui, che si caratterizza come liberazione). Questi nuovi soggetti politici sono in grado di sopravvivere e di affermarsi nella competizione politica in virtù della mobilitazione che sono in grado di produrre intorno a forti esigenze di cambiamento: proprio per questo si chiamano "movimenti".

Un movimento è un'aggregazione di individui che si uniscono per realizzare uno scopo comune attraverso un'azione collettiva, in contrasto con le prescrizioni di comportamento fissate dalle istituzioni esistenti nella società. 

Le caratteristiche tipiche:

- essere un aggregato sociale

- formarsi per produrre il cambiamento in certi aspetti della società 

- rimanere estraneo alla sfera dei rapporti sociali istituzionalizzati, cioè rinunciare a un'organizzazione      interna di tipo burocratico

Normalmente un movimento sociale sorge da una situazione di insoddisfazione e di critica verso l'ordine sociale esistente.

Le fasi evolutive di un movimento → storicamente presentate con frequenza

1) Nella fase iniziale si ha il fermento sociale, l'insoddisfazione per l'ordine sociale esistente.

2) Fase di eccitazione popolare spontanea con forme impulsive di comportamento collettivo.

3) Il movimento comincia a darsi una forma approssimativa di organizzazione, a partire dalla nascita di una leadership, una figura fondamentale

4) Nel momento in cui il movimento inizia a organizzarsi, da un lato imbocca la strada che lo porterà probabilmente a raggiungere l'obiettivo per il quale era sorto, dall'altro, tuttavia, dà il via al proprio declino

L'istituzionalizzazione può avvenire anche senza la trasformazione del movimento in organizzazione, ma con il suo scioglimento.

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